TERZA DOMENICA DI QUARESIMA

Opera di Misericordia Corporale "Vestire gli ignudi"

Il dono del Giubileo non è qualcosa di automatico, ma deve essere un vero cammino di conversione e di guarigione che ha le sue tappe: la confessione, la comunione, la preghiera secondo le intenzioni del Papa e la visita a una chiesa giubilare. La visita alla chiesa giubilare può essere sostituita anche con la pratica di una delle opere di misericordia corporale. Queste opere ci aiutano a coltivare lo spirito di penitenza e ci allenano alla condivisione con chi non ha o ha meno di noi. Penitenza e condivisione sono i frutti di una vera conversione e ci ottengono guarigione. Dar da bere agli assetati è la seconda opera di misericordia corporale.
– “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il premio preparato per voi fin dall’eternità. Perché ho avuto sete e mi avete dato da bere”.
– “Signore, quando mai ti abbiamo veduto assetato e ti abbiamo dato da bere?”.
– “In verità io vi dico: Ogni volta che avete fatto questo a uno di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Mt 25,34-35.37.40).

Caro Gesù, eccoci qui davanti a te, davanti a questa «Ostia Consacrata», tu realmente presente in corpo, sangue, anima e divinità. Spogliandoti di tutto ti sei fatto pane da mangiare. E allora pensiamo a quelle ultime ore della tua vita trascorse qui in terra, quando sei stato trascinato davanti al tribunale di Ponzio Pilato. Egli ti ha consegnato ai soldati romani i quali ti spogliarono dei tuoi vestiti per flagellarti e schernirti con schiaffi, sputi e insulti. Poi ti fecero indossare i tuoi vestiti e ti caricarono sulle spalle il pesante legno della croce, sulla quale, nudo, sei stato inchiodato. Non più figura d’uomo ma come verme così ridotto dai tanti nostri peccati. Perdono, pietà! Sarà ben giusto allora, Gesù, se guardando a te, crocifisso, ci mettiamo seriamente al tuo servizio nei poveri e sofferenti, e in particolare a quelli che non hanno i mezzi per coprirsi dal freddo e per rivestire la loro persona sia per il lavoro che per i giorni di festa, così che tu possa dire: Ero nudo e mi avete vestito.