GRUPPO MISSIONARIO
Siamo tutti uguali?
Secondo i dati forniti dalle Nazioni Unite, un persona vive una condizione di povertà quando ha a disposizione meno di 1,25 dollari al giorno (ovvero poco più di un euro).
Ma è possibile vivere con un euro al giorno?
Per quanto questo possa sembrare bizzarro e alquanto infattibile, i dati dimostrano che circa una persona su cinque, che vive nelle regioni in via di sviluppo, può contare solo su questa cifra (e anche meno).
Che non siamo tutti uguali non è un segreto e lo si capisce anche dalla definizione di “soglia di povertà”, ovvero un valore che descrive il livello di reddito sotto il quale una persona è considerata, dal resto della società, povera. Questo valore, naturalmente, varia da Stato a Stato, per esempio in Italia viene considerato povero un nucleo familiare formato da due persone che percepiscono meno di mille euro come reddito mensile medio.
La distribuzione della ricchezza e dei beni sul nostro pianeta è molto disomogenea, infatti, potremmo idealmente dividere il pianeta in due grandi blocchi: il primo sono i Paesi ricchi (Europa, Stati Uniti e Canada), mentre il secondo i Paesi poveri (Asia, Africa, America Latina). Questa netta divisione non deve essere considerata sulla base della ricchezza del singolo Stato ma sul reale benessere della popolazione che lo abita, infatti, solo il 20% della popolazione del pianeta possiede l’85% della ricchezza mondiale, mentre il restante 80% gode solo del 15% delle risorse.
Questa tendenza non accenna a fermarsi anzi negli ultimi anni abbiamo assistito ad un aumento di queste disuguaglianze economiche, con un ulteriore arricchimento per chi è già ricco ed un conseguente impoverimento per chi è povero.
Naturalmente questa errata redistribuzione della ricchezza ha poi delle conseguenze nella vita quotidiana di ciascuno, a partire dal recupero dei beni di prima necessità come la disponibilità del cibo oppure l’accesso all’acqua, ma anche sulla possibilità di usufruire delle cure necessarie per il proprio benessere oppure sull'opportunità di frequentare la scuola e quindi intraprendere degli studi.
Ma quindi, noi che viviamo in un Paese ricco che cosa possiamo fare per chi è meno fortunato di noi?
Sicuramente possiamo evitare gli sprechi, per esempio in Italia ognuno consuma in media 1200 metri cubi d’acqua all’anno e per fare una doccia vengono usati circa 40 litri d’acqua al giorno, se poi aggiungiamo i litri usati per lavarci denti, mani, l'acqua dello scarico del wc, l’acqua per la lavastoviglie e per la lavatrice i dati accumulati diventano spropositati. E pensare che la quantità di acqua minima necessaria per soddisfare i bisogni essenziali è fissata a 40 litri.
Un’altro antidoto utile per invertire questa tendenza è la conoscenza, ovvero, cercare di informati sulle condizioni di vita delle popolazioni che si trovano nelle zone del mondo in via di sviluppo, facendo conoscere agli altri lo stato nel quale il nostro pianeta si trova.